Personaggi, Territorio

Le fantastiche (dis)avventure del dottor Babbarabbà, Dante De Blasi

Dante De Blasi.

Dante De Blasi

L’insigne medico igienista Dante De Blasi nacque il 25 ottobre 1873 ad Uggiano La Chiesa da umile famiglia e si laureò con lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Roma nel 1899, conseguendo il premio Girolami per la sua splendida tesi di laurea, di argomento embriologico. Nel 1902 entrò, quale assistente ordinario, nell’Istituto di Igiene dell’Università di Roma diretto da Angelo Celli e appena tre anni dopo gli fu affidato, per la prima volta in Italia, l’incarico dell’insegnamento ufficiale della batteriologia, che conservò fino al 1920, quando fu nominato Professore Straordinario d’Igiene presso l’Università di Cagliari.

L’anno successivo fu chiamato, all’unanimità, all’Università di Napoli, dove rimase fino al 1935, anno in cui venne richiamato all’Università di Roma, succedendo a Giuseppe Sanarelli. Purtroppo, Dante De Blasi non riuscì a godere la soddisfazione del ritorno a Roma, perché il 15 ottobre di quello stesso anno perse il suo unico figlio maschio, Giorgio, in seguito ad un tragico incidente di volo, avvenuto nel cielo di Latina. Allo spessore scientifico, il De Blasi univa una straordinaria cultura generale, che gli consentiva di conoscere un gran numero di lingue straniere, compreso il russo, e che già, ancora studente, lo aveva portato a vincere la gara nazionale per lo scrivere italiano indetta da Baccelli, Ministro della Pubblica Istruzione, tra i licenziati del 1893, e giudicata da una Commissione presieduta da Giosuè Carducci.

Oltre ad aver ottenuto una straordinaria fama internazionale per le sue brillanti ricerche nel campo della microbiologia, dell’immunologia e dell’oncologia, Dante De Blasi fu presidente del prestigioso Consiglio Superiore di Sanità dal 1935 al 1943, succedendo a personaggi del calibro di Camillo Golgi ed Ettore Marchiafava. Socio dell’Accademia Nazionale delle Scienze nel 1937 e presidente della SItI (Società Italiana di Igiene) dal 1932 al 1945, De Blasi contribuì in modo decisivo alla stesura del nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie, approvato con Regio Decreto 27 luglio 1934 n°1265, del quale si impegnò a curare in modo particolare la parte relativa all’assistenza territoriale, partendo dal principio, ancor oggi attuale e moderno, che “…una solida e capillare rete di assistenza territoriale vale ben più di mille spedali”. Inoltre, proprio al De Blasi, insieme con il marchigiano Celli, suo riconosciuto maestro, si deve il successo definitivo nella lotta contro la malaria, perché i suoi studi convinsero il governo della necessità di attivare i grandiosi interventi di bonifica delle aree malsane, dal delta padano alle meravigliose (oggi!) coste del basso Salento (zona umida delle Cesine e laghi Alimini). La sua scomparsa, avvenuta a Roma il 10 luglio 1956, segnò un giorno di grave lutto per la Medicina italiana, come documentato dalle note di commemorazione da parte di alcuni suoi insigni allievi, come Vittorio Puntoni e Antonio Tizzano.

Questa, in sintesi, la storia (vera) di De Viti De Marco e di Dante De Blasi: probabilmente si potrà eccepire che, formalmente, i due “babbarabbà” non abbiano inciso in modo diretto sulla nascita del Servizio Sanitario Nazionale, ma la loro influenza positiva sul progresso della sanità pubblica italiana (questo mi sia davvero consentito) è certamente fuori discussione.

Tuttavia, una riflessione, assai amara, viene spontanea: premesso che, forse, un giorno qualcuno riuscirà ad attribuire i giusti meriti a questi due grandi personaggi, perché i propri concittadini li hanno abbandonati nell’oblio?  Ebbene sì, è davvero dura, la vita dei babbarabbà!

Pierluigi Camboa-George Teseleanu, Le fantastiche (dis)avventure del dottor Babbarabbà – Edizioni Panorama della Sanità,  Roma, 2010

6 pensieri su “Le fantastiche (dis)avventure del dottor Babbarabbà, Dante De Blasi”

  1. Caro Pierluigi,
    mi complimento ancora per il bellissimo saggio. Riportare alla luce gli straordinari uomini di questo Salento e il loro impegno “sociale” è uno stimolo a riconoscere il ruolo della cultura e dell’impegno del Sud verso il bene della Nazione. Come ben dici molti di questi uomini sono destinati all’oblio e proprio noi meridionali a volte ne siamo la causa. La rilettura di queste biografie è il primo passo verso la riscoperta della memoria che, alla fine, è anche uno sprono al fare del Sud un “mondo migliore”. Grazie.
    Se ti fa piacere possiedo il testo di alcune lettere del De Viti De Marco, pubblicate qualche anno fa dalla S.S.P.P. di Maglie, scritte durante il suo ritiro in “campagna”, tra le viti, allorquando l’insigne meridionalista rifiutò di aderire alla politica di Mussolini.
    Un caro saluto.

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  2. Caro Vincenzo, qualsiasi arricchiamento su De Viti De Marco e su De Blasi per me vale più di un tesoro. Alcune notizie su Dante De Blasi le ho raccolte da antichi manoscritti ed altri documenti originali gelosamente conservati dalla unica nipote diretta ancora vivente in Uggiano La Chiesa (Lidia De Blasi). Il documento più importante era la copia di una lettera scitta da De Blasi al suo allievo (ed anche lui grande igientista) Antonio Tizzano, datata 1947, nella quale si riporta un concetto oggi modernissimo “…una solida e capillare rete di assistenza territoriale vale ben più di mille spedali”. Peccato che tanti Sindaci capi-tribù ancora non lo abbiano capito e difendono con i denti ospedali con 50 posti-letto che rappresentano una vera minaccia (e non una tutela) per la salute dei malati. Se vuoi metterti in contatto con me puoi scrivermi a piercamb@email.it o telefornarmi a 3336910009. Ne sarei felice. Ciao. PGC

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  3. Caro Pierluigi,
    ho letto con estremo piacere il Suo saggio e mi è piaciuto cosi tanto da voler acquistare 3 copie per poterle regalare ai miei più cari amici…ho provato a cercare nelle librerie ed ho contattato anche la casa editirice con esito purtroppo negativo…Saprebbe darmi qualche dritta per raggiungere l’obiettivo?

    In attesa di risposta rinnovo i miei complimenti,

    Saluti

    Michele

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  4. Il volume si può richiedere direttamente all’editore “Panorma della Sanità – Iniziative Sanitarie”. Il metodo più comodo è quello di telefonare allo 065919418 e di chiedere del dr. Daniele Bifulco o della dr.ssa Federica Tasselli, con i quali si potranno concordare le procedure d’acquisto e di spedizione. PS: faccio presente che come autori abbiamo rununciato a qualsiasi compenso, che sarà devoluto in favore dell’AISLA Lecce (Associazione Sclerosi Laterale Amiotrofica). Grazie per il commento favorevole. Pierluigi Camboa

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