Poesia

Il ragno

T’aspetto, dolce aurora, alla finestra,

scruto tra i rami un segno, quel bagliore

che mi ridesti dalla notte mesta,

che fughi la tristezza dal mio cuore.

Finora m’ha tenuto compagnia

un ragno ballerino che tesseva

lesto leggiera tela e levitava

e al suono dei miei ansiti danzava.

Un soffio un po’ più forte, un movimento

e lui si ferma immobile a scrutare.

Sembra si chieda che cos’abbia in testa,

dove lo porti questo lento andare.

Che vuoi pensare ragno ballerino

con quel cervello tanto limitato?

Lo stesso errore l’ho già fatto io,

Sommerso come te nel gran Creato.

Torna a danzare sulla lieve tela

ch’è trappola di mosche e di zanzare

ma che l’incanto della notte mesta

ha trasformato in pista  per ballare!

2 pensieri su “Il ragno”

  1. Bella: piccoli ragni tutti noi alla ricerca del vero e della gioia che, inopinatamente, nasce dalla mestizia capace di trasformare una trappola in un supporto per la danza, pur non permettendo una totale libertà.

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