Cultura salentina

C’era una volta a Maglie il Kursal Italia: l’attività sino alla fine

di Cosimo Giannuzzi

A teatro

Nel precedente articolo sono state narrate le vicende che hanno visto Giuseppe Romano impegnato a fornire Maglie del suo primo teatro. Opera di grande impatto emotivo sulla popolazione magliese dei primi del ‘900 che vedeva in quell’opera un gesto di vera e propria gratitudine e magnanimità del promotore. La novità e, quindi, l’attrattiva che il Kursal suscitò è ben testimoniata da una affluenza di pubblico che in un primo tempo fu notevole, con una media di biglietti venduti per ogni rappresentazione superiore ai 200, mentre in un secondo tempo, attorno al 1915, scese a 150. Il calo fu ovviamente dovuto all’inizio della seconda guerra mondiale e fu certamente questo il fattore principale se si considera che si verificò proprio nei mesi estivi quando essi sarebbero dovuti essere i più favorevoli alla frequentazione.

In seguito ad insistenze di parecchi cittadini, dovendo aprire il teatro per un corso di recite, il Romano volle togliere lo sconcio indecente delle immondizie e dell’acqua che vi ristagnava essendo  via Lama, all’epoca, una delle zone più fangose di Maglie. Per tal motivo costruì un basolato in pietra leccese per tutta la lunghezza del fronte del teatro, una cunetta lungo il lato ovest e un marciapiede nella parte posteriore.

Ma veniamo all’attività del teatro.

Qui recitarono compagnie di risonanza nazionale come quella di Flora Marrone oltre, e principalmente, quelle locali. Una di queste, il cui ricordo è giunto fino a noi per la circostanza in cui operò, fu la compagnia di Muro Leccese che mise in scena la Passione. Regista era don Vito Maggiulli, discendente dell’illustre storico Luigi, e direttore Luigi Legari. Tra gli attori appaiono i nomi di Carmelo Caroppo (nella parte di Nicodemo), di Giuseppe Caroppo (nella parte di Caifas subentrato a Pasquale de Pascalis) e di Arturo Valentini (nella parte di Giovanni subentrato a Salvatore Pepe). Quest’ultime sostituzioni di attori non furono casuali ma ebbero un loro significato preciso poiché derivavano da una decisione che aveva fatto insorgere dei dissapori. Il motivo ha avuto diverse interpretazioni tutte basate sui ricordi, non essendoci niente di scritto, ma la più verosimile, almeno così sembra, è quella che fornì il dott. Donato Borgia di Maglie, morto poco tempo fa e presidente della locale Pro.Loco. Secondo questi, l’origine delle sostituzioni e dei dissapori nacque per le diverse visioni, tra membri magliesi e muresi, circa le modalità per preparare e mettere in scena la tragedia. A differenza del gruppo di Maglie in cui era curata la dizione e l’ interpretazione, nel gruppo di Muro era curata in special modo la coreografia. Fu quindi per rivalità di “professionalità” che il gruppo teatrale si scisse. Nacque allora una nuova compagnia organizzata da don Pippi Maggiulli. Gli attori di questa, nel giorno della rappresentazione al Kursal, si trovarono di fronte molti abitanti di Muro che impedivano la loro partenza per Maglie. Sorsero dei tafferugli e si udirono dei colpi d’arma da fuoco e la stessa carrozza, guidata da un magliese (tal Giannaccari) che portava gli attori, fu scortata fino a Maglie dai Carabinieri al comando del tenente Ligas (1921).

Ricordi legati a questo locale ve ne sono molti ancora come, per esempio, la proiezione del primo lungometraggio dal titolo “Cabiria” la cui durata era di tre ore.

E’ di tutti il ricordo della fine del teatrino avvenuta in un incendio alle prime ore dell’alba del 1924. La sera prima, la compagnia Ambrosioni aveva debuttato con Il ponte dei sospiri.

4 pensieri su “C’era una volta a Maglie il Kursal Italia: l’attività sino alla fine”

  1. Ciao Vincenzo,
    della Sala Iris so molto poco anch’io (da qui la mia curiosità), a parte i seguenti “fatti”:
    a) si trovava a Maglie in via Vanini, nel punto in cui negli anni Novanta venne aperta una libreria Einaudi (qualcuno diceva che nottetempo nei locali della libreria si udissero ancora voci e rumori di vecchi film ;-));
    b) mio padre ricorda un’automobile che gira per le strade annunciando il film della serata (“Questa sera alla Sala Iris un capIlavoro…”), ma non riesce a collocarla temporalmente (da qualche parte tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta).
    Proverò a chiedere a mia madre, che è di memoria più fresca.
    A presto.

    "Mi piace"

    1. Caro Francesco,
      sono notizie interessantissime. Attendo con curiosità le notizie di tua mamma e provvedo subito ad indagare. Se non erro il palazzo in questione, è proprio degli anni trenta-quaranta e forse appartenuto ai Maggiulli e poi ai Toma. Intanto indago per bene… poi potremmo anche conoscerci visto che sei di Maglie come me.
      Un abbraccio

      Vincenzo

      "Mi piace"

Lascia un commento