di Daniela De Pascalis

Il mio mento sotto labbra sigillate
le palpebre su ciglia bagnate
la pelle umida
i pochi passi nel mio labirinto
la lapide sul cielo che non serve più a niente
non vedo il mare
sul silenzio di tutto questo cemento
in apnea.
Serviva alla mia sera
sapere i tuoi occhi da qualche parte
non alla mia autarchia insofferente
non ai polpastrelli
non alla bocca
a niente di me
alla mia sera servivi
ora ci sono cristalli ovunque
spezzettati e spero che taglino
perché temo questo fiato immobile tra anfratti metafisici
voglio il nodo il pianto il sangue
e invece non riesco
forse è arrivato il finale
prima di ricominciare a danzare.(I treni sono fermi sui binari…)