di Katia Giannotta
C’è una barca
in quel tuo mare,
che sembra
la trasporti
cullandola.
In ogni tuo reflusso
quest’animo
mi si inonda.
E si squarciano
smisurati orizzonti,
nello spazio
sconfinato
del tuo giorno,
di sole ricolmo.
Segni di cielo
ed ombre
ti tinteggiano.
Mare.
Odo ancora
il tuo rimando.
E’ nell’eterno ritorno
che rimaneggi
esistenze confuse?
Castro, Agosto 1997
Bellissima poesia straordinariamente intonata con il dipinto di Van Gogh ! Complimenti Katia.
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E’ nell’eterno ritorno che rimaneggi esistente confuse? ….
tra schiume di onde tempestose
e miscugli di alghe e lacrime.
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