Territorio

Il Salento leccese, geografia di un territorio

Salento: Marina di Novaglie (Lecce)

Il Salento leccese comprende l’intera provincia di Lecce, che si estende per circa 2.760 kmq, con 97 comuni e 39 frazioni che sfiorano l’altitudine massima di 201 m s.l.m. L’area è geograficamente delimitata da Punta Palascìa (nei pressi di capo d’Otranto) e Punta Rìstola (presso il Capo di Santa Maria di Leuca): si tratta dell’estremo lembo del tacco d’Italia, una porzione di territorio bagnata dai mari Adriatico e Ionio, che si incontrano presso il Capo di Santa Maria di Leuca e si affacciano nella vastità del mare Mediterraneo.

La morfologia dell’area salentina leccese è quella tipica dell’altopiano carsico, contrassegnata dalla presenza di grotte costiere e inghiottitoi; assente quasi del tutto il reticolo idrografico superficiale, al contrario di quello sotterraneo.

La geologia locale si caratterizza per la presenza di particolari forme neogeniche, come la pietra leccese e i tufi (che sono alcareniti mioceniche).

L’area leccese vanta 240 km di costa, variamente articolata. I litorali della costa adriatica vedono il prevalere della spiaggia alternata a basse scogliere fino ai laghi Alimini; da qui fino a Santa Maria di Leuca la costa diventa alta e ripida. Il versante ionico si presenta con coste regolari, spiagge e dune lungo il tratto meridionale; all’altezza di Porto Cesareo iniziano ad affiorare forme miste che si manifestano con maggiore evidenza nei pressi di Porto Selvaggio. Le caratteristiche geologiche, morfologiche, idrauliche, tettoniche e sismiche del Salento leccese non hanno agevolato il verificarsi di fenomeni naturali di
dissesto idrogeologico, fatta eccezione per l’erosione esercitata dal mare in zone in cui l’intervento umano ha modificato, ad esempio, l’assetto dei cordoni dunali.

Grazie alla sua posizione a cavallo tra Europa occidentale e Balcani ed al clima di tipo mediterraneo, l’area presenta una particolare ricchezza fitologica. I caratteri del carsismo, uniti alle peculiarità del fitoclima mediterraneo, ai colori ed alle tracce dell’opera umana, connotano il paesaggio del Salento leccese, rendendolo particolarmente insolito rispetto al resto della regione salentina.

Le azioni di antropizzazione avvenute nel corso dei secoli hanno contribuito a caratterizzare con vigore la specificità del basso Salento: chilometri di muretti a secco, cappelle rurali, santuari, edicole votive, masserie fortificate, residenze signorili e castelli, giardini di fine ottocento, cortili affollati da anziani pensieri, piazze barocche ed insediamenti accentrati, distese di ulivi e tabacco; fichi solitari immersi nel grano, campi di ortaggi tipici della dieta contadina e poi Negroamaro, Susumaniello e Malvasia… un vero inno alla vita!

Lecce è il centro urbano maggiormente esteso e sviluppato, tanto da essere capoluogo di provincia, tuttavia non sono da sottovalutare altri importanti agglomerati: Maglie, Otranto, Gallipoli, Nardò e Casarano. Ciascuno di essi ha avuto la sua importanza storica, basti pensare ad Otranto che fu capoluogo dell’omonima Terra d’Otranto.

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