Personaggi

La poesia ermetica (origini)

da Wikipedia
Ermete Trismegisto in un intarsio della Cattedrale di Siena

L’Ermetismo

Per capire appieno la genesi di quel complesso artistico letterario che va sotto il nome di ermetismo, forse ci converrebbe fare un lungo passo indietro fino al II e III secolo dopo Cristo,  quando prese corpo una corrente filosofica che affondava le sue radici nel “Corpus Hermeticum”, un testo pregno di formule magiche, occultistiche, alchemiche, scritto  da un personaggio  leggendario ma  venerato come maestro di somma sapienza come ci suggerisce il suo stesso nome: Ermete Trimegisto cioè il “tre volte grandissimo”.

E non c’è da stupirsi, data la politica sincretistica attuata, a quei tempi, dell’impero romano, se in questo fantomatico mago, filosofo e scrittore si fusero insieme due divinità di origine diversa: Thot, lo scriba di Osiride e quindi espressione della cultura egizia ed Ermete, il messaggero di Zeus di estrazione greca. Non ci volle molto perché questo leggendario mago che mediava tra gli uomini e gli dei attraverso formule e riti magici intrisi di mistero, si trasformasse, nella cultura popolare,  in un maestro  di sapienza che  ricavava il suo sapere  sia da antichi testi  pitagorici e neoplatonici, sia  da misteriosi rituali egizi di difficile interpretazione  perché riportati in un linguaggio volutamente enigmatico ed oscuro. Quando il filosofo e astrologo rinascimentale Marsilio Ficino tradusse i libri ermetici del Trimegisto nel 1463, tutta l’Europa rinascimentale ne fu coinvolta anche perché il Ficino si adoperò perché sì intravedesse in quei testi antichi una “pia philosophia”che si sarebbe compiuta nel Cristianesimo pur preesistendo ad esso senza che ve ne fosse contezza.

Bisogna però aspettare il 1936 perché l’ermetismo compaia in Italia  come una forma di protesta  alla retorica fascista ridondante di parole e di frasi ampollose. La poesia fu ridotta all’essenziale e spesso era oscura e difficilmente penetrabile. Dopo l’entusiasmo positivista che aveva portato l’uomo a esaltarsi fino a  sentirsi padrone assoluto della natura e capace di un determinismo razionale e assoluto, l’avvento di due discipline quali la fisica quantistica e la relatività di Eistein, umiliarono la  sua superbia, il singolo individuò cominciò a rintanarsi in se stesso diventando soggetto egli stesso con quel movimento esistenzialista che vedeva piuttosto l’uomo come un “progetto gettato”(Heidegger).

La prima  guerra mondiale favorì quest’aura di pessimismo che si stava espandendo in tutta l’Europa e  fu appunto il 1936 l’anno che il critico Francesco Flora coniò il termine “ poesia ermetica”per significare appunto una forma di poesia ricca di analogie e figure simboliche talvolta difficilmente decifrabili in linea con la poesia decadentista francese  e fortemente simbolica, riconducibile appunto alla prosa di Ermete Trimegisto. Le parole  si riducevano all’essenziale e lo stato d’animo era  quello di chi  rivive il passato con sentimenti d’angoscia neanche attenuati nella speranza di un futuro che appariva altrettanto nefasto, quasi la sensibilità dei poeti avesse presagito il dramma della seconda guerra mondiale.

 

A Firenze fu fondata una rivista letteraria,  “Il Frontespizio”,cui aderirono, tra gli altri, Mario Luzi, Alfonso Gatto, Salvatore Quasimodo con la raccolta “Acqua e terre”, Giuseppe Ungaretti col “Sentimento del tempo”. Eugenio Montale con “Le occasioni e quel Carlo Bo, autore di un testo considerato come il manifesto dell’Ermetismo :Letteratura come vita.

 

tabula smaragdina

La tavola di smeraldo o smeraldina  è un testo  .

inciso su una lastra di smeraldo che  sarebbe stato ritrovata in Egitto, prima dell’ era cristiana. È stato tradotto dall’arabo al latino nel 1250:« Verum, sine mendacio certum et verissimum, quod est inferius, est sicut quod est superius, et quod est superius, est sicut quod est inferius: ad perpetranda miracula rei unius. Et sicut omnes res fuerunt ab uno, mediatione unius; sic omnes res natae fuerunt ab hac una re, adaptatione. Pater eius est sol, mater eius luna; portavit illud ventus in ventre suo: nutrix eius terra est. Pater omnis telesmi totius mundi est hic. Vis eius integra est, si versa fuerit in terram. Separabis terram ab igne, subtile a spisso, suaviter cum magno ingenio. Ascendit a terra in coelum, iterumque descendit in terram, et recipit vim superiorum et inferiorum. Sic habebis gloriam totius mundi. Ideo fugiat a te omnis obscuritas. Hic est totius fortitudinis fortitudo fortis; quia vincet omnem rem subtilem, omnemque solidam penetrabit. Sic mundus creatus est. Hinc erunt adaptationes mirabiles, quarum modus hic est. Itaque vocatus sum Hermes Trismegistus, habens tres partes philosophiæ totius mundi. Completum est quod dixi de operatione solis. »

« È vero senza menzogna, certo e verissimo, che ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli di una sola cosa. E poiché tutte le cose sono e provengono da una sola, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento. Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l’ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui. La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente e con grande ingegno. Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l’oscurità fuggirà da te. Questa è la forte fortezza di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo. Da ciò deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui. È perciò che sono stato chiamato Ermete Trimegisto, avendo le tre parti della filosofia di tutto il mondo. Completo è quello che ho detto dell’operazione del Sole. »

 

 

 

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