Territorio

Il Salento brindisino

Grappolo di negramaro (foto A. Miccoli)

Il territorio provinciale di Brindisi, dal punto di vista morfologico, si può distinguere in due parti. Nella zona settentrionale è possibile ammirare le propaggini meridionali del complesso altipiano calcareo delle Murge, che digradano dolcemente procedendo verso Sud, andando ad annullarsi nel Tavoliere di Lecce. Tra queste due aree si pone l’Istmo messapico (o “Soglia messapica”), che segna l’inizio di quell’entità dalle caratteristiche geografiche autonome rappresentata, appunto, dalla Penisola Salentina.

Le singole componenti territoriali dell’area brindisina presentano caratteristiche morfologiche abbastanza definite. Ad esempio, la parte finale della Murgia brindisina si distingue notevolmente, sotto il profilo paesaggistico, dalla soglia costiera; si tratta, infatti, di una bastionata rocciosa, parzialmente ricoperta a bosco e a macchia, che corre in media a circa 5 chilometri dal mare e che attenua la propria asperità immediatamente a Nord del confine provinciale.

L’area pianeggiante della Soglia Messapica, comprendente il Tavoliere di Lecce, così denominato nonostante ricada in provincia di Brindisi, rappresenta una sensibile zona di discontinuità compresa tra le due aree calcaree della Murgia e del Salento centro-meridionale. A Sud delle Murge dominano i paesaggi a grandi linee orizzontali ed è immediato notare la marcata differenza tra i terreni pianeggianti dell’area Brindisina e le linee ondulate del Salento leccese, dove invece è possibile ammirare masse calcaree affioranti e forme di vegetazione che arricchiscono la gamma vegetale rispetto alla Pianura di Brindisi. Inoltre, in quest’area è evidente e considerevole l’apporto umano in aiuto all’idrografia continentale (fatto eccezionale per la Puglia a Sud dell’Ofanto).

Il maggiore corso d’acqua in area brindisina è il Canale Reale. Esso ha origine in agro di Villa Castelli, nei pressi della chiesetta dedicata alla Madonna dei Grani, ad un’altitudine di circa 160 metri s.l.m., proprio al limite del gradino meridionale della Murgia; il Canale Reale percorre l’intero istmo, attraversando i territori comunali di Francavilla, Oria, Latiano, Mesagne, Brindisi fino allo sbocco in mare in prossimità delle paludi di Torre Guaceto.

Altri corsi d’acqua, seppure meno estesi, percorrono la pianura procedendo da Sud-Ovest verso Nord-Est; fra questi sono particolarmente importanti i due canali che hanno inciso profondamente la soglia costiera dando luogo alla caratteristica insenatura brindisina. A Sud di Brindisi sono presenti corsi d’acqua temporanei, in particolare i canali Siedi ed Infocaciucci. Le erosioni provocate da questi due corsi d’acqua interessano, soprattutto, la fascia costiera, che, a Sud di Torre Guaceto, non presenta il medesimo carattere frastagliato tipico del tratto settentrionale.

Salento brindisino
Paesaggio rurale del Salento brindisino (foto G. Budano)

L’insenatura di Torre Guaceto è costellata da aree paludose costiere, mentre la punta rocciosa che la delimita a Nord si prolunga in mare con gli scogli Apani, resti della barriera lagunare ormai erosa. Altri fenomeni di erosione e di assestamento della costa (che si presenta con un gradino di altezza di circa 10 metri) si notano a Sud di Brindisi (Torre Mattarelle), mentre i depositi sabbiosi risultanti dall’erosione si accumulano in dune e fasce sabbiose di limitata larghezza nel tratto meridionale della costa provinciale.

L’entroterra, nel tratto meridionale della provincia, mostra gli affioramenti calcarei caratteristici della penisola salentina (a Est di San Pancrazio), con evidenti fenomeni carsici dalle linee più dolci e meno evidenti rispetto a quelle murgiane. La maggiore espressione morfologica del carsismo, nell’area in questione, è data dalla grande depressione carsica, che il De Giorgi, a fine Ottocento, definì “La Cupa”. Essa ha inizio ai confini della provincia (Sandonaci e Cellino San Marco) e prosegue estendendosi in territorio leccese, ad Ovest degli abitati di Squinzano, Trepuzzi, Lecce. Dall’incidenza di questi fenomeni e dalla lentezza con cui gli inghiottitoi carsici smaltiscono le precipitazioni derivano i frequenti allagamenti nei terreni circostanti i comuni di Sandonaci, Mesagne e San Pancrazio.

Il Salento brindisino presenta un paesaggio naturalisticamente suggestivo, impreziosito dal ricco patrimonio storico-archeologico, dalle architetture monumentali ad uso pubblico e privato, dagli edifici sacri, dalle abitazioni rurali: una serie di testimonianze la cui presenza aiuta a comprendere il prestigio che la provincia dovette aver raggiunto già in passato. A ciò si aggiunga il ruolo dello scalo marittimo brindisino, importantissimo luogo di transito per uomini, merci e culture provenienti da più parti del mondo.

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