Gastronomia, Tradizioni

Natale salentino

Addobbo natalizio nell'anfiteatro leccese
Aria di Natale nell'anfiteatro leccese (foto Gianfranco Budano)

Secondo la tradizione dopo il giorno di Santa Lucia (13 dic.), le famiglie si davano un gran da fare per addobbare l’albero di Natale e costruire il presepe.

Il Natale era una festa molto sentita in ambito familiare, un giorno particolare non solo per il fatto religioso in sé ma proprio perché era l’occasione per stare insieme lontani dalle fatiche e dagli impegni quotidiani. Quel senso di calore, di vicinanza e di famiglia rendeva la festa molto speciale ed era proprio in occasione di essa che pure la tavola si vestiva a festa imbandendola di quelle prelibatezze che nel corso dell’anno erano economicamente quasi proibite. I dolci, cartellate e struffuli col miele e gli anesini, il baccalà, gli spaghetti con le alici, le rape ‘nfucate (ossia cotte nell’olio fatto), le pittule e così via, caratterizzavano il cenone della vigilia. Continua a leggere “Natale salentino”

Storia

Al canto delle tabacchine

La lavorazione del tabacco nel Salento
La lavorazione del tabacco nel Salento

Qualche tempo fa, una quindicina d’anni addietro circa, mentre percorrevo d’estate in macchina la strada che da Maglie porta verso Otranto, all’altezza di Palmariggi iniziavano le distese di tabacco. Questa pianta imponente, dalla foglia larga fu fonte di ricchezza e sostentamento per tante famiglie di contadini; oggi di essa non c’è quasi più traccia. Tutti dicono: “non ne vale la pena, ti pagano il tabacco quattro soldi!” Eppure un tempo, questa coltivazione impiegava numerose persone e non c’era un angolo di paese in cui non si vedevano i lunghi tilaretti stesi a seccare.

Attorno al tabacco tutto era un fermento di attività: donne nei campi che staccavano le foglie, donne che scaricavano le ceste piene zeppe nei cortili, donne che con lunghi aghi infilavano le foglie insomma, erano le donne ad essere solitamente legate a questa attività.
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